Background
Michele Amari was born on the 7th of July, 1806 in Palermo, Italy, the son of Ferdinando and Giulia Venturelli, he devoted a great part of his life to the history of Sicily, and took part in its emancipation.
(Example in this ebook Non ostante la cultura delle colon...)
Example in this ebook Non ostante la cultura delle colonie musulmane che tennero la Spagna e la Sicilia e dettero tante parti di civiltà all'Europa, egli è avvenuto che la storia loro rimanesse per molti secoli oscura e trasandata, quasi di popoli barbari. E ciò per cagione che i cronisti latini e greci del medio evo poco ne scrissero; che le opere arabiche andarono a male quando i Musulmani sgombravan da quei paesi; e che quel tanto che ne fu serbato in Affrica o in Oriente, non potea passare, senza difficoltà grandissime, dalla società musulmana alla società europea. Quegli ostacoli, superati un po' dal decimosesto al decimottavo secolo, or si vincono felicemente. La tolleranza filosofica; il genio degli studii storici; i viaggi; il commercio; le dominazioni europee in alcuni paesi di Musulmani; la influenza esercitata sopra altri; le accademie asiatiche istituite sotto varie denominazioni, in Inghilterra, Francia, Alemagna, Stati Uniti d'America e stabilimenti inglesi in India; i giornali periodici di esse; lo zelo di raccogliere manoscritti, monete antiche e monumenti; l'agevolezza ad apparare le lingue orientali; le frequenti pubblicazioni di libri arabici, han reso ormai praticabili molte ricerche tentate invano dalle passate generazioni. Così qualche opera pregevole rischiara già la storia dei Musulmani di Spagna, e sappiam che altre se ne apparecchino di maggior polso. Così gli annali delle Crociate si compiono col favor dei cronisti musulmani. Così escono alla luce o s'intraprendono di continuo tanti altri lavori storici su l'Affrica, su l'Egitto e su varii Stati dell'Asia anteriore. La genuina tradizione dei tempi musulmani si dileguò di Sicilia al conquisto normanno, insieme coi dotti ch'emigravano in Affrica, in Spagna o in Egitto. Se ne andavano con essi i libri; o erano distrutti tra le guerre del conquisto nell'undecimo secolo; tra le sedizioni dei Cristiani nel duodecimo; tra le disperate ribellioni dei Musulmani nei principii del decimoterzo: ancorchè la Sicilia non abbia dato, nè anco in que' tempi, lo scandalo d'un auto-da-fè di manoscritti arabici, come quello del cardinal Ximenes che ne fece ardere ottantamila su la piazza di Granata, mentre Colombo scopriva l'America. Il fatto è che dalla metà del decimoterzo secolo alla metà del decimoquarto, rimanendo tuttavia in Sicilia, come n'abbiam prove, qualche notaio che intendesse gli atti distesi in arabico e qualche Giudeo che traducesse opere dei medici arabi, tal cognizione di lingua non servì a tramandare memorie storiche, ma soltanto a propalar qualche errore degli Arabi o dei traduttori. Così io penso leggendo nelle croniche latine di Sicilia a quel tempo, che dopo i casi del buon Menelao re d'Italia e di Sicilia, i Greci, mandati da Eraclio imperatore di Costantinopoli, si fossero impadroniti della Trinacria; le avessero posto nome di Sicilia, da due voci greche l'una delle quali suona fico e l'altra olivo; e che poi, ribellatosi Maniace luogotenente di Eraclio e spento a tradigione dalla corte bizantina, il figliuol suo, per vendetta, avesse dato l'isola ai Saraceni di Tunis, l'anno di Maometto centonovantotto, e ottocento ventisette di Cristo. Erano i fatti di venti secoli compendiati in una vita d'uomo. Quella falsa etimologia dal fico e dall'ulivo, ignota ai Greci e ai Latini, trovasi appunto negli scritti d'Ali-ibn-Katâ' e d'Ibn-Rescîk, i quali vissero in Sicilia nell'undecimo secolo. Si incontrano poi sovente negli autori musulmani somiglianti anacronismi sugli imperatori romani, e si vede sempre citato a dritto o a torto il nome d'Eraclio, che sedea sul trono vivendo Maometto. Indi mi è paruto probabile che la tradizione detta di sopra, tutta quanta ella è, fosse derivata da unica sorgente arabica. Se altre notizie vi erano su la dominazione musulmana, i cronisti siciliani, secondo la ignoranza e pregiudizii della età loro, le doveano trascurare, o volontariamente sopprimere. To be continue in this ebook.......................
http://www.amazon.com/gp/product/B00NP5UT12/?tag=2022091-20
historian medievalist Orientalist politician
Michele Amari was born on the 7th of July, 1806 in Palermo, Italy, the son of Ferdinando and Giulia Venturelli, he devoted a great part of his life to the history of Sicily, and took part in its emancipation.
Amari was also an Orientalist. He is famous for throwing light on the true character of the Sicilian Vespers. And served as the Italy's first minister of public education.
Amari became an important figure during the Risorgimento. He was a link between Prime Minister Camillo Benso di Cavour and influential Sicilians, helping to convince them to support Italian unification. Amari did so expecting Cavour to grant Sicily some regional autonomy after unification.
His efforts have earned him acknowledgment as one of 19th century Europe's premier translators of Medieval Arabic writings. He died at Florence in 1889.
Amari's historical works focus on Medieval Sicilian history, including extensive works on the period of Muslim control. His efforts have earned him acknowledgment as one of 19th century Europe's premier translators of Medieval Arabic writings. His Storia dei Musulmani di Sicilia (History of the Muslims of Sicily, 1854) has been translated into many languages, including Arabic by a group of Egyptian scholars in 2004.
(Example in this ebook Non ostante la cultura delle colon...)
(Storia dei Musulmani di Sicilia)
(Esemplare in buone condizioni.Sovraccoperta con strappo s...)
Michele Amari was a member of the Accademia della Crusca, Lincean Academy, Bavarian Academy of Sciences and Humanities. Russian Academy of Sciences.